Ferarra sotto assedio, è guerra all'arma bianca fra bande di migranti per il mercato della droga
- /
- 02 agosto 2018
- /
- Views 102 Cronaca Dall'Italia

Il Pronto soccorso sembra una macelleria, quattro feriti gravi caduti sotto i colpi di machete e accetta
La lunga scia di violenza e sangue sembra scorrere come un fiume in piena
sulla città. Ferrara, splendido e pacifico centro emiliano, sta dimenticando da
qualche giorno la pace che contraddistingue le mura della "città delle
biciclette". Più che il sapore (sacro) dei cappellacci al ragù qui a
preoccupare è la guerra scoppiata tra le bande di immigrati nigeriani
che si dividono (e invadono) le strade. Sono tre giorni che le cronache
cittadine raccontano di continue risse e raid punitivi, spesso armati di
machete. Ci sono cittadini impauriti che si sono ritrovati a pochi metri da
quelle che hanno tutta l'aria di essere brevi battaglie di un vero e proprio
conflitto. Alcuni sostengono di aver visto anche pistole, di certo - però - i
nigeriani sembrano preferire i machete. Quattro aggressioni, una dietro
l'altra, tutte in una zona semi-centrale della città, lasciano intendere che ci
sia un collegamento tra gli episodi. E adesso c'è chi guarda anche ad episodi
passati per capire da quanto tempo la guerra stia andando avanti. A giugno su
Facebook apparvero i video di una violenta rissa tra nigeriani (guarda) in
pieno giorno. Ma è da domenica che lo scontro si è colorato di rosso sangue. Prima
la cronaca. Domenica pomeriggio, in zona Gad (famosa per essere una
piazza di spaccio) un giovane immigrato viene rincorso da tre persone, forse
componenti di una banda rivale. Vorrebbe scappare. Altri due gli chiudono la
via di fuga, viene circondato e massacrato di botte. Qualcuno estrae un machete
o una accetta e lo colpisce alla testa. Le fotografie (guarda) lo mostrano con
lo sguardo assente e coperto di sangue che esce dalla testa. Trasportato
all'ospedale, ora è in coma farmacologico. Poche ore dopo, un altro episodio.
In corso Giovecca, un giovane immigrato viene circondato da altri connazionali,
pestato e lasciato in una pozza di sangue a terra. Anche lui è stato colpito
con un colpo di arma da taglio, forse un machete. Medd'ora dopo, sono le 22.30,
al bar Vienna di via Bologna un nigeriano entra trafelato nel bar e si barrica
all'interno tra i tavolini e i clienti sotto choc. Fuori, due connazionali lo
assediano. “Lo abbiamo visto correre dentro – racconta una testimone a Estense.com – e subito dopo sono arrivati
in quattro per cercarlo. Due hanno proseguito verso piazza Travaglio, altri due
si sono fermati. Uno di loro aveva anche una pistola al fianco dei pantaloni,
che ho visto distintamente mentre scendeva dalla bici e poi l’hanno vista anche
i baristi e altri clienti, ma quando sono entrati dentro hanno tirato fuori
solo i coltelli e il machete. Uno si era messo una keffiah davanti al viso e
infatti credevamo che si trattasse di una rapina, ma poi abbiamo visto che
volevano solo prendere il ragazzo che era entrato prima”. Cronache di
ordinaria follia. O forse no, visto che da tempo i cittadini ferraresi
lamentano degrado e assenza di sicurezza. E infatti nella sera tra martedì e
mercoledì la scena si è ripetuta. Stessi protagonisti (due bande di immigrati)
e stesso sanguinoso epilogo. I due gruppi si sono scontrati al Parco urbano,
zona meno frequentata che i primi teatri degli scontri. Una delle due bande era
armata di coltelli o altre armi bianche. Qualcuno ha avvertito i carabinieri
che, arrivati sul posto, hanno trovato altre tre persone ferite, due delle
quali provocate da una lama. Se quel coltello avesse colpito qualche centimetro
più in basso, avrebbe colpito la giugulare del migrante. E ora saremmo qui a
parlare del primo morto in questa folle guerra tra immigrati.
Il Giornale Online del 2 Agosto 2018