Foibe, dopo 72 anni ritrovati resti umani in una fossa comune a Castua presso la città di Fiume in Croazia

Alcuni scatti pubblicati sui quotdiani nazionali
Alcuni scatti pubblicati sui quotdiani nazionali

A darne notizia la Federazione degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati; una fossa dove, secondo le testimonianze raccolte, sarebbero stati sotterrati i corpi del senatore Riccardo Gigante e di altri militari e civili italiani

Il 5 luglio u.s. a Castua, borgo a nord della città di Fiume, sono stati effettuati degli scavi presso una fossa comune localizzata già dal 1992 dalla Società di Studi Fiumani (sita in Roma) con l’aiuto del parroco locale. Una fossa dove, secondo le testimonianze raccolte, sarebbero stati sotterrati i corpi del senatore Riccardo Gigante e di altri militari e civili italiani; in tutto tra le 7 e le 9 persone, massacrati dai partigiani di Tito il 4 maggio 1945.
Gli scavi, effettuati in accordo con il governo della Repubblica di Croazia da una ditta del luogo, rappresentano l'attuazione dell’Accordo in relazione alle sepolture di guerra, stipulato da una apposita Commissione mista italocroata c sottoscritto a Zagabria il 6 maggio 2000. La fossa comune è profonda circa 3 metri ed era stata ricoperta, oltre che da terra, anche con pesanti massi. La campagna di scavi ha riportato alla luce degli scheletri frammisti (come si usa nel freddo gergo tecnico), ovvero indistinguibili, insieme ad una serie di oggetti che potrebbero aiutare all'Identificazione, quali: due orologi, una protesi con due denti d'oro, dei pettini, un gemello da polso ed un bocchino. Tutto ciò che è stato trovato nella fossa comune è stato consegnato al Consolato italiano di Fiume. L’indagine, ora, prevede altri passaggi, quali l'analisi di un anatomopatologo per l'individuazione del numero effettivo delle persone sepolte.
Anche se quei poveri resti, a tutt’oggi, risultano essere ufficialmente di persone ignote, per tutto il mondo dell’Esodo lo scavo alla fossa di Castua rappresenta un successo, seppure amaro, conseguito a decenni di distanza ed ottenuto grazie all’insistenza delle Associazioni che hanno da sempre richiesto di onorare i propri caduti. La Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, fin dalla sua costituzione, ha continuamente svolto un'azione di interlocuzione con le Istituzioni italiane, affinché si facessero carico di dialogare con le omologhe Autorità croate, al fine di ottenere un semplice gesto di pietà umana, atteso, purtroppo, ancora da molte vittime. Per questo La Federazione ha ringraziato sentitamente il Commissariato per le Onoranze ai Caduti in Guerra (Onorcaduti), il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri - il cui Tavolo di coordinamento Governo-Associazioni Esuli Fiumani, Istriani e Dalmati ha reso possibile questa iniziativa - ed, infine, ma non di certo ultime, le Autorità croate per l’alto senso di civiltà dimostrata.
La Federazione chiede che una tale pietà verso le vittime dell’insensata violenza scatenatasi dopo la fine della Seconda guerra mondiale, possa manifestarsi apponendo lapidi multilingue nei luoghi accertati che hanno visto gli orrori dei massacri, affinché la memoria non vada perduta e possa essere monito per le generazioni future, liberate, una volta per sempre, dalle pulsioni nefaste dei nazionalismi così come dall’insensata ideologia.