Georgia, Europei Allievi: Oki oro, Giampietro bronzo |Guarda il Video|

Desola Oki in una foto di archivio
Desola Oki in una foto di archivio Foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

Prime medaglie azzurre per l'Italia a Tbilisi. L'ostacolista vince il titolo continentale eguagliando il record nazionale di categoria (13.30), la pesista è terza con 17,45. Di Panfilo quinto nei 110hs.

Sidney Giampietro
Sidney Giampietro Foto Fidal/Colombo

Mai un’ostacolista azzurra aveva conquistato un oro europeo su questa distanza

Tiblisi, 16 Luglio 2018. Due medaglie al collo di due giovani azzurre nella terza giornata dei Campionati Europei Allievi di Tbilisi (Georgia). Oro per Desola Oki nei 100hs con il primato nazionale under 18 eguagliato (13.30/+0.1) e bronzo della capitana Sydney Giampietro nel peso (17.45). Metalli che non solo rendono più concreta una trasferta finora molto positiva in questa prima edizione della rassegna continentale under 18, ma che hanno il volto sorridente della nuova Italia dell'atletica. Entrambe 17enni, Desola e Sydney hanno sangue nigeriano, ma sono nate nel nostro Paese e sono cresciute come atlete nei vivai dei club nostrani rispettivamente a Fidenza e Milano. Una volta di più, conta arrivare primi in fondo: il percorso intermedio diventa relativo. Non conta quindi che Marisa Carvalho – completamente fuori contesto dopo la qualificazione del lungo in mattinata - abbia fatto il primato europeo ieri in semifinale, se poi oggi è l’azzurra Desola Oki a festeggiare (due giorni dopo il suo compleanno) il primo titolo europeo allieve della storia. Superiorità disarmante, col senno di poi si può dire che ci si sarebbe attesa una gara più serrata: 13.30 (+0.1) è comunque primato italiano eguagliato, ma il dato agonistico più rilevante che tutte le favorite hanno fallito tranne l’azzurra scoperta a Fidenza da Maurizio Pratizzoli. Tanto è vero che sul podio non andranno né la svedese Hansson nè la norvegese Eikeng, ma due outsider come la bielorussa Vikhtoriya Zakharchuk (13.48) e l’rlandese Molly Scott (13.51). Mai un’ostacolista azzurra aveva conquistato un oro europeo su questa distanza: esiste è vero l’illustre precedente di Claudia Testoni, che vinse la prima edizione continentale assoluta delle donne, a Vienna 1938, ma sugli 80 ostacoli. «Non ero io la favorita - il commento dell'azzurrina - La portoghese ieri in semifinale era andata veloce come il vento con il 13.07 della migliore prestazione europea. Senza contare che mi è capitata l'ottava corsia, quella più esterna e lontana dal cuore delle gara. Al penultimo ostacolo mi sono resa conto di essere in testa ed è partito un urlo che praticamente è durato fino al traguardo! Sono la campionessa d'Europa? Non ci credo, ma è troppo bello! Che adrenalina la maglia azzurra!». Desola ha 17 anni compiuti appena due giorni fa, il 14 luglio. «È stato proprio un bel regalo di compleanno che ho festeggiato qui a Tbilisi insieme a tutta la squadra che mi ha fatto trovare pure la torta». Il mito della giovane azzurra è una grande campionessa dei 100hs. «Il mio modello d'atleta è l'australiana Sally Pearson, peccato che per colpa di un infortunio non potrà difendere il suo titolo olimpico a Rio». Intanto all'Olimpiade ci andrà una sua compagna di allenamento, Ayomide Folorunso, la 19enne quarta nei 400hs agli Europei assoluti di Amsterdam. «A Fidenza siamo proprio un bel gruppo. Tutto merito del nostro allenatore Maurizio Pratizzoli che ci segue sempre con grande attenzione. Questa vittoria la dedico a lui e alla mia famiglia che credono in me e nel mio sogno». La “capitana gentile” Sydney Giampietro non tradisce le attese e va a medaglia (17.45): un bronzo che forse va un po’ stretto alla ragazzona milanese tirata su a Metanopoli da Luigi Cochetti con cure quasi paterne. Il risultato comunque va accettato: anche se l’oro di Alexandra Emelianov è frutto di un isolato exploit (18.50) da parte della moldava che ha dominato il disco nelle ultime due stagioni e qui fa doppietta nel peso. Argento, più logico, alla tedesca Jule Steuer, che migliora il suo personale (17.97) proprio in questa finale. È la seconda medaglia azzurra a Tbilisi: ed era dai tempi di Chiara Rosa, agli esordi giovanili, che una nostra pesista non saliva un importante podio di categoria. «Un sorriso per la medaglia, un po’ meno per la misura - le parole della Giampietro - Nei lanci di prova ho superato sempre i 18 metri, ma in gara non sono riuscita a fare altrettanto. Peccato perché forse ora avrei al collo un altro metallo, ma devo riuscire a domare meglio la tensione in gara. È tutta esperienza per il futuro. Intanto questo risultato lo dedico a mia nonna Dea che non c'è più dall'anno scorso, ma so che mi è sempre vicina».

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