Georgia, Europei Allievi: Oki oro, Giampietro bronzo |Guarda il Video|
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- 16 luglio 2018
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Prime medaglie azzurre per l'Italia a Tbilisi. L'ostacolista vince il titolo continentale eguagliando il record nazionale di categoria (13.30), la pesista è terza con 17,45. Di Panfilo quinto nei 110hs.

Mai un’ostacolista azzurra aveva conquistato un oro europeo su questa distanza
Tiblisi, 16 Luglio 2018. Due
medaglie al collo di due giovani azzurre nella terza giornata dei Campionati Europei Allievi di Tbilisi (Georgia). Oro per Desola Oki nei 100hs con il
primato nazionale under 18 eguagliato (13.30/+0.1) e bronzo della capitana Sydney Giampietro nel peso
(17.45). Metalli che non solo rendono più concreta una trasferta finora molto
positiva in questa prima edizione della rassegna continentale under 18, ma che
hanno il volto sorridente della nuova Italia dell'atletica. Entrambe 17enni,
Desola e Sydney hanno sangue nigeriano, ma sono nate nel nostro Paese e sono
cresciute come atlete nei vivai dei club nostrani rispettivamente a Fidenza e
Milano. Una volta di più, conta arrivare primi in fondo: il percorso intermedio diventa relativo. Non conta quindi che Marisa Carvalho
– completamente fuori contesto dopo la qualificazione del lungo in
mattinata - abbia fatto il primato europeo ieri in semifinale, se poi
oggi è l’azzurra Desola Oki a festeggiare (due giorni
dopo il suo compleanno) il primo titolo europeo allieve della storia.
Superiorità disarmante, col senno di poi si può dire che ci si sarebbe
attesa una gara più serrata: 13.30 (+0.1) è comunque primato italiano
eguagliato, ma il dato agonistico più rilevante che tutte le favorite
hanno fallito tranne l’azzurra scoperta a Fidenza da Maurizio
Pratizzoli. Tanto è vero che sul podio non andranno né la svedese
Hansson nè la norvegese Eikeng, ma due outsider come la bielorussa
Vikhtoriya Zakharchuk (13.48) e l’rlandese Molly Scott
(13.51). Mai un’ostacolista azzurra aveva conquistato un oro europeo su
questa distanza: esiste è vero l’illustre precedente di Claudia
Testoni, che vinse la prima edizione continentale assoluta delle donne, a
Vienna 1938, ma sugli 80 ostacoli. «Non ero io la favorita - il commento dell'azzurrina -
La portoghese ieri in semifinale era andata veloce come il vento con il
13.07 della migliore prestazione europea. Senza contare che mi è
capitata l'ottava corsia, quella più esterna e lontana dal cuore delle
gara. Al penultimo ostacolo mi sono resa conto di essere in testa ed è
partito un urlo che praticamente è durato fino al traguardo! Sono la
campionessa d'Europa? Non ci credo, ma è troppo bello! Che adrenalina la
maglia azzurra!». Desola ha 17 anni compiuti appena due giorni fa, il 14 luglio. «È stato proprio un bel regalo di compleanno che ho festeggiato qui a
Tbilisi insieme a tutta la squadra che mi ha fatto trovare pure la
torta». Il mito della giovane azzurra è una grande campionessa dei 100hs. «Il mio modello d'atleta è l'australiana Sally Pearson, peccato che per
colpa di un infortunio non potrà difendere il suo titolo olimpico a
Rio». Intanto all'Olimpiade ci andrà una sua compagna di
allenamento, Ayomide Folorunso, la 19enne quarta nei 400hs agli Europei
assoluti di Amsterdam. «A Fidenza siamo proprio un bel gruppo. Tutto
merito del nostro allenatore Maurizio Pratizzoli che ci segue sempre
con grande attenzione. Questa vittoria la dedico a lui e alla mia
famiglia che credono in me e nel mio sogno». La “capitana gentile” Sydney Giampietro non tradisce le
attese e va a medaglia (17.45): un bronzo che forse va un po’ stretto alla
ragazzona milanese tirata su a Metanopoli da Luigi Cochetti con cure quasi
paterne. Il risultato comunque va accettato: anche se l’oro di Alexandra Emelianov è frutto di un
isolato exploit (18.50) da parte della moldava che ha dominato il disco nelle
ultime due stagioni e qui fa doppietta nel peso. Argento, più logico, alla
tedesca Jule Steuer, che
migliora il suo personale (17.97) proprio in questa finale. È la seconda
medaglia azzurra a Tbilisi: ed era dai tempi di Chiara Rosa, agli esordi giovanili,
che una nostra pesista non saliva un importante podio di categoria. «Un sorriso per la medaglia, un po’ meno per la
misura - le parole della Giampietro -
Nei lanci di prova ho superato sempre i 18 metri, ma in gara non sono riuscita
a fare altrettanto. Peccato perché forse ora avrei al collo un altro metallo,
ma devo riuscire a domare meglio la tensione in gara. È tutta esperienza per il
futuro. Intanto questo risultato lo dedico a mia nonna Dea che non c'è più
dall'anno scorso, ma so che mi è sempre vicina».