San Donato Milanese, comunità e cultura in attesa della riapertura della biblioteca Marchetti Notari

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Un progetto da 45mila euro per portare attività culturali nel quartiere Certosa/Di Vittorio durante i lavori alla sede di via Parri

Anche se la storica biblioteca di via Parri è temporaneamente chiusa per lavori di riqualificazione, a San Donato Milanese la cultura non si ferma. Grazie al progetto “Biblioteca: comunità, cultura e futuro”, il Comune e Alboran Cooperativa Sociale si sono aggiudicati un contributo di 45mila euro dalla Fondazione di Comunità Milano nell’ambito dell’ottava edizione del Bando 57. L’iniziativa è stata pensata per accompagnare il periodo di chiusura della Biblioteca Marchetti Notari – avviato nel giugno 2024 per i lavori finanziati con fondi del PNRR – con un ricco programma di attività culturali e partecipative diffuse nel territorio.

Una biblioteca “senza muri” nel cuore del quartiere

Il progetto prevede l’attivazione di una serie di eventi, laboratori e momenti di incontro nel quartiere Certosa/Di Vittorio, per continuare a offrire un presidio culturale e aggregativo alla comunità anche in assenza della sede fisica. Le attività saranno itineranti e avranno lo scopo di “portare fuori” la biblioteca, creando nuove occasioni di incontro e confronto tra cittadini, operatori culturali e istituzioni locali. L’obiettivo non è solo tamponare l’assenza temporanea del servizio, ma anche trasformare questo momento in un’opportunità per innovare e rilanciare il ruolo delle biblioteche nella vita quotidiana delle persone.

Una comunità protagonista del cambiamento

Oltre agli eventi e ai laboratori, il cuore del progetto sarà un vero e proprio percorso partecipativo. I cittadini saranno invitati a contribuire con idee, proposte e visioni per ripensare insieme il futuro del sistema bibliotecario locale. Il coinvolgimento attivo della comunità servirà non solo a progettare attività più vicine ai bisogni reali dei residenti, ma anche a rafforzare il legame tra istituzioni culturali e cittadini.

Le attività, alcune delle quali sono ancora in fase di definizione nei dettagli, saranno presentate ufficialmente nel mese di settembre, in concomitanza con la ripresa del calendario scolastico e con l’auspicio di coinvolgere anche bambini e famiglie.

Resta: «La cultura è un bene comune da vivere insieme»

L’assessora alle biblioteche Valeria Resta ha sottolineato il valore simbolico e sociale del progetto: «Con questo progetto vogliamo far tesoro di quanto abbiamo costruito in questi anni e tenere alta l’attenzione delle persone, soprattutto quelle più piccole che si erano abituate a frequentare e “vivere” la biblioteca di Certosa. Con questa azione il tempo di attesa della riapertura del servizio offrirà un’occasione per ripensare insieme il ruolo della biblioteca nella nostra comunità. Siamo convinti che la cultura sia un bene comune e che, proprio nei momenti di cambiamento, la partecipazione dei cittadini diventi la chiave per costruire servizi ancora più vicini ai loro bisogni».

La chiusura temporanea della biblioteca non rappresenta dunque una pausa, ma una transizione attiva verso una nuova concezione di servizio culturale, più diffuso, più aperto e più condiviso. Un cambiamento che passa dal quartiere e si costruisce con la voce e l’energia di tutta la comunità.